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BLUES PILLS – Lady in Gold

Giunti al secondo attesissimo album, i Blues Pills deludono parzialmente le aspettative spostando il sound da sonorità prettamente retrò ad una musicalità quasi danzereccia seppur a venature rock, un cambiamento di stile probabilmente deciso a tavolino da cattivi consiglieri pronti a sfruttare l´immagine accattivante della band, a discapito però di quella genuinità creativa con cui il gruppo aveva strabiliato nel disco d´esordio.
Sinceramente un passo indietro che ha spiazzato molti fans sebbene nell´immediatezza della pubblicazione dell´album molti addetti ai lavori si siano sperticati in elogi ed applausi, ma passata l´euforia iniziale, resta l´amara consapevolezza di una band dall´enorme potenziale persa in motivetti ruffiani e nulla più.
Dove sono gli assoli del chitarrista prodigio (appena ventenne) Dorian Sorriaux? Si sta correndo il rischio (e qualcuno lo ha già scritto) che questo gruppo si possa trasformare nell´ ´Elin Larsson (vocals) band´, il chè parrebbe molto riduttivo nei confronti degli altri musicisti, soprattutto se consideriamo il talento del chitarrista francese, vera forza motrice del gruppo. Invece si è deciso di puntare maggiormente sulle doti (indiscusse) della cantante Ellin che unita ad una presenza molto avvenente, fungerebbe meglio da elemento catalizzatore su cui far confluire l´immagine della band.
Eppure siamo sicuri che se questo fosse stato il disco d´esordio, difficilmente la band avrebbe raccolto quei consensi che invece ha riscosso con il primo esplosivo album figlio dei migliori anni ´70 e valorizzata da una produzione all´altezza dei giorni nostri.
´Lady in Gold´ perde molto di quella vellutata ruvidezza con la quale avevamo conosciuto ed apprezzato la band, qui ritornelli facili facili e ´pericolosi´ la fanno da padrone, basti ricordare che si è passati da un blues struggente alla Janis Joplin come ´Devil Man´ ad un lento come ´I Felt a Change´ dove su delle inusuali tastiere alla Supertramp (grande band comunque) svetta una voce che cerca di fare il verso alla nota Adele … no, non ci siamo proprio, i Blues Pills sono altro.
Resta bellissimo l´artwork dell´album nella cui edizione speciale è stato aggiunto un dvd live registrato a Berlino l´anno scorso e che, stando all´ascolto di questo nuovo lavoro, potrebbe benissimo rappresentare il punto di forza dell´intero cofanetto ed il motivo principale dell´acquisto.
La nostra speranza è quella comunque che la band riprenda la strada intrapresa con il primo album senza farsi abbagliare dalle illusorie luci dei famelici discografici più interessati alle vendite che all´arte, qui ora siamo di fronte ad un disco di buon pop-rock, sinceramente non proprio quello che ci aspettavamo ma se si vuole allargare il proprio target di pubblico acquirente si potrebbero solcare altre strade, il potenziale della band è altissimo, basterebbe saperlo coglierlo e potenziarlo … non stravolgerlo !

Voto: 6

Fonte: Marcello Dubla

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