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Album 2019 Recensioni

CIRCLE OF WITCHES – Natural Born Sinners

Maggio 2019. Finalmente vede la luce la terza fatica musicale dei Circle Of Witches!
Un disco importante, in cui la band ha riversato tutta la sua creatività, donandogli un’anima molto ben definita. La voce narrante di Mario “Hell” Bove ci racconta come queste 11 tracce siano composte da un doom di estrazione Candlemass, leggermente meno oscuro in cui si intravede della luce. La composizione di questo mosaico non si limita a questo, infatti essa è colorata anche di riff mid tempo dal taglio classicamente heavy metal.

…La dannazione parla la tua lingua…si parte veloci e senza timori, si cavalca su di un heavy metal che arriva dritto in faccia, ma che viene sporcato dalla grigia luce del doom. Il pathos creato dalla voce di Mario, ci fa entrare nel circolo delle streghe senza tergiversare troppo, sostenuto da una ritmica bella e incalzante. Ancora un invito e ci troviamo all’interno della “casa nera”, alla ricerca della nostra mente e della nostra anima. La velocità del riffing è leggermente inferiore, ma la solidità e l’impatto emotivo del brano non ne vengono inficiate, fino ad arrivare all’assolo chitarristico breve ma infuocato.
La matrice doom si fa sentire forte e chiara in “Giordano Bruno”. Oltre 6 minuti in bilico fra oblìo e luce, la forte luce delle fiamme, messa in risalto dalle possenti chitarre di Anthes e Mario, non illumina la fine, ma la verità che svanisce.

Epicità e ritmiche mid tempo si palesano in brani molto validi come “The Oracle” e “First Born Sinner”, sempre in bilico fra luce stentorea e buio ancestrale. Un plauso particolare al solo chitarristico di “First Born Sinner”, uscito da un anfratto nascosto dell’anima, che mi ha semplicemente catturato.
Si prosegue entrando nel più classico doom style, dove “Spartacus” con la sua epica solennità si palesa alle nostre orecchie. Il preciso drumming di Joey, quì la fà da padrone, mostrando la sua oscura pesantezza al servizio di una traccia rocciosa come il destino, e solenne nel suo incedere, dove nessuno uccide e nessuno vince. Traccia molto interessante per chi questo genere musicale lo ha eletto come favorito.
Heavy , molto heavy e di nuovo si alzano i giri del motore, un sempre potente Mario ci invita ad andare a caccia con lui. Che la corsa abbia inizio, così la caccia del predatore può avere luogo. Una colata fumante di metal che ci avvolge con una bella ritmica serrata fino a farci scapocciare.

Come per incanto tutto si ferma, e nel buio si sente un lamento che prende le sembianze di una preghiera. “Deus Vult” è un intermezzo a cappella in pieno stile gregoriano, si va a posizionare in mezzo a questo disco dove luce e grigiore si alternano. Ci avviciniamo verso la fine, “Death To The Inquisitor” arriva con tutta la sua veemenza metallica, ed un riffing acido quanto basta, a rammentarci il marchio di fabbrica, heavy doom, di questa band. La sferzata heavy , prosegue in maniera chiara e netta in “Your Belong To Witches”, dove la velocità è sempre abbastanza elevata, insomma è un invito a ballare con la congrega stregonesca di cui si narra nel testo. Menzione particolare al solo di chitarra che, almeno per chi scrive, è uno di quelli più azzeccati e belli di tutto l’intero album. La fine è arrivata, “Cult Of Baphomet” con la sua cadenza, propria di una oscura litania, pone il sigillo finale a questo percorso.
Che dire di questi ragazzi?

Bravi nel sapere suonare e comporre questo tipo di musica. Interessante l’uso dellla lingua latina sia come intermezzo in “Giordano Bruno”, che come idioma principale in “Deus Vult” e nella finale “Cult Of Baphomet”. Altro pregio molto importante, è stata la scelta azzeccata di un riffing heavy doom metal – oriented. Infatti la caratteristica accattivante, anche per chi come me non è un assiduo consumatore di siffatto genere, è stato il discostarsi leggermente dai binari principali, mantenendo sempre un certa drammaticità nel cantato, aprendosi poi a melodie un po’ meno cupe e in alcuni punti molto epiche, dove è filtrata la speranza di scorgere il fulgore della luce.
Disco (e genere) che, come già detto, forse non è per tutti ma vista la professionalità e la maestria con il quale è stato concepito, esso è meritevole di almeno un ascolto o dove fosse possibile di un ascolto live della band per tibutare a Mario, Anthes e Joey il giusto attestato di stima.

Tracklist:
1. Tongue Of Misery
2. The Black House
3. Giordano Bruno
4. The Oracle
5. First Born Sinner
6. Spartacus (Prophecy of Riot)
7. Your Predator
8. Deus Vult
9. Death To The Inquisitor
10. You Belong To Witches11. Cult Of Baphomet

Line-up:
Mario “Hell” Bove – voce e chitarra
Joe “Wise Man” Dardano – chitarra
Tony “Faraway” Farabella – basso
Joey “Helmet” Coppola – batteria

Genere: Doom/Stoner/ Heavy Metal

Anno di pubblicazione: Maggio 2019
Etichetta: Sliptrick Records
Contatti e Links:
http://www.circleofwitches.com/https://www.facebook.com/circleofwitches/https://sliptrickrecords.com/

Fonte: Rocco Faruolo

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