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Live Report SOMMARIO

LE RADICI DEL PROG, Viterbo, 21/07/12 – Banco, Trip, Osanna, UT Uno Tempore, Raccomandata ed Analogy!

VITERBO, Golf Club, 21/07/12 – Alla periferia di Viterbo, chiamata anche “Città dei Papi” con un ricchissimo bagaglio storico-artistico, si è svolto nei pressi delle Terme Etrusche al Golf Club, “LE RADICI DEL ROCK” della Vulcano Project, Festival immancabile per gli amanti del prog anni 70´s visto i nomi delle band : Analogy, Nuova Raccomandata con Ricevuta di Ritorno, UT Uno Tempore, Osanna, Trip e Banco del Mutuo Soccorso.

Dopo due ore e mezza di auto da Firenze, appena arrivata al Festival, sono andata a farmi un giro per le bancarelle musicali e per la gioia mia e quella degli appassionati dei Genesis e dei Van Der Graaf Generator, ho trovato la mostra del grande illustratore inglese Paul Whitehead.

1° BAND: Analogy
Foto 2 – Con un bel ritardo di quasi un´ora, aprono il Festival gli ANALOGY, nati nel 68, li vediamo con quella atmosfera e quella immagine freak 60´s-70´s. Troviamo Jutta Taylor (voce), Martin Thurn (chitarra), Roberto Carlotto (tastiere), Scott Hunter (batteria), Mauro Rataggi (basso) e Richard Brett (chitarra acustica e basso in ´Intermission´)

Iniziano con la loro psychedelic suite da viaggio “Analogy” dall´omonimo rarissimo disco, in “Dark Reflections” si ascolta la sensuale voce di Jutta in stile operistico. Quando stanno per suonare il terzo brano, arriva una sorpresa, il figlio di Marthin Thurn, Nikolai, sale sul palco con la chitarra acustica su “God´s Own Land” che come vediamo, segue le orme di papà Martin. Poi arriva “Pan – Am flight” con il suo sound acido e un piccolo ommaggio alla Primavera di Vivaldi alle tastiere.

Proprio nel momento migliore, quando il pubblico era coinvolto con “Intermission”, brano del loro secondo lp “The Suite”, si spengono i microfoni per motivi di forza maggiore, sorprendendo la band che ha dovuto lasciare il palco prima di finire la propria scaletta con grande rammarico anche per pubblico e fans.

2° BAND: Nuova Raccomandata con Ricevuta di Ritorno
Foto 3 e 4 – Band nata a Roma nel ´72 nella scena underground romana dal poliedrico Luciano Regoli con solo un album ´Per… un mondo di Cristallo´, capolavoro. Nel 2010 decide di tornare alla scena musicale con LA NUOVA RACCOMANDATA CON RICECEVUTA DI RITORNO e non contento, entra in studio dopo quasi quarant´anni per incidere il secondo album autobiografico intitolato Il Pittore Volante.

Salgono sul palco: Luciano Regoli (voce) e Nanni Civitenga, chitarrista originale d´allora, che qui vediamo al basso, con loro Cristina Cioni (background vocal), Alessandro Tomei(sax e flauto), Maurizio Pariotti( tastiere), Andy Bartolucci(batteria) e a sorpresa troviamo il rocker Bruno Previtali alla chitarra.

Aprono la loro scaletta con “Il Cambiamento” è l´occhio cade su Luciano Regoli e il suo completto bianco british seventy, quanta energia sul palco, poi sentendo l´intro rock di Nanni Civitenga cappiamo qual´è il brano “Le Anime”, il pubblico ha gli occhi puntati su Luciano Regoli che coinvolge noi tutti con la sua intensità vocale insieme ai cori di Cristina Cione. Poi arriva “Raoul” con un grande assolo di chitarra di Nanni Civitenga verso il minuto e mezzo, che brividi !!!!

Purtroppo come ad Analogy sempre per questioni di tempo “Sogni di Critallo” si sente cantiachiare dai fans … “vedo uccelli cheattraversano il cielo”. Gioielli sono sia testo che musica con le sue sfumature di orchestrazione e negli ultimi passaggi un pizzico di pscichedelia grazie alle tastiere di Maurizio Pariotti… per finire in bellezza.

3° BAND: UT Uno Tempore
Foto 5– Al calar del Sole salgono sul palco gli UT Uno Tempore – L´Anima Prog New Trolls capitanata da Gianni Belleno (batteria) e Maurizio Salvi (tastiere, pianoforte e hammond,) con loro Claudio Cinquegrana (chitarra) e due new entry, Fabri Kiareli (basso) e Alessandro Del vecchio (tastiere e voce).

Aprono la serata con “Studio” brano coinvolgente grazie alle note e il modo intenso di suonare di Maurizio Salvi, poi seguono “XXII Strada”, “I Cavalieri del Lago dell´Ontario” con il pubblico ed i fans che guardano a bocca aperta. Con “L´amico della Porta Accanto” scattano tutti in piedi a cantare a squarcia gola e si continua con “Nato Adesso”, “C´e troppa Guerra”, brano hard rock, per poi passare allo struggente “Chi mi può capire” che ci ha fatto sognare ad occhi chiusi, quando stavamo per aprirli arrivano “Alegro” e “Adagio” del Concerto Grosso 1 e 2 da Bacalov, non poteva esserci un finale migliore. Il pubblico esulta in piedi ad una performance di capolavori senza età e senza tempo.

Iniziano con la loro psychedelic suite da viaggio “Analogy” dall´omonimo rarissimo disco, in “Dark Reflections” si ascolta la sensuale voce di Jutta in stile operistico. Quando stanno per suonare il terzo brano, arriva una sorpresa, il figlio di Marthin Thurn, Nikolai, sale sul palco con la chitarra acustica su “God´s Own Land” che come vediamo, segue le orme di papà Martin. Poi arriva “Pan – Am flight” con il suo sound acido e un piccolo ommaggio alla Primavera di Vivaldi alle tastiere.

Proprio nel momento migliore, quando il pubblico era coinvolto con “Intermission”, brano del loro secondo lp “The Suite”, si spengono i microfoni per motivi di forza maggiore, sorprendendo la band che ha dovuto lasciare il palco prima di finire la propria scaletta con grande rammarico anche per pubblico e fans.

4° BAND: Osanna
Foto 6 e 7 – Salgono sul palco gli Osanna con un inossidabile e insuperabile Lino Vairetti, con lui Irvin Vairetti, ottimo musicista cresciusto a pane e musica, qui lo vediamo alle tastiere, synth e voce, Nello D´Anna al basso, Pasquale Capobianco alla chitarra elettrica, Sasà Priore al piano e tastiere e Gennaro Barba alla batteria, tutti grandi animali da palco dai visi dipinti.

Gli Osanna esordirono nel ´71 al Festival di Caracalla per proseguire poi verso il Festival di Musica d´Avanguardia di Viareggio dove impressionarono tutti (pubblico e critica)e soprattutto grazie all´impegno del loro grande manager d´allora, il grande Pino Tuccimei, esordiscono con un album capolavoro, “L´UOMO”, vincendo il “Premio della Critica”. L´anno dopo, grazie a Bacalov, compongono la colonna sonora del film poliziesco “MILANO CALIBRO 9” , l´abum fu intitolato “PRELUDIO, TEMA, VARIAZIONI, CANZONA”, dopo molti live pubblicano “PALEPOLI” nel ´73, album CULT del prog italiano; l´anno dopo esce “Landscape of life”. Nel 2008, dopo 34 anni e con una nuova formazione pubblicano l´album “PROG FAMILY” con ospiti di grande spicco come: David Jackson, Gianni Leone, David Cross, ecc…

Proprio negli ultimi mesi noi fans abbiamo ricevuto poi una bella sorpresa, l´uscita del album “Rosso Rock” dove troviamo il ´Live of Japan´ di MILANO CALIBRO 9 con orchestra, una nuova versione di “Fiume” da “LANDSCAPE OF LIFE” e tre tracce in studio di cui due inediti “O Culore´e Napule” (una dedica a Napoli) e “Rosso Rock” (omaggio a Peter Hammill).

Si parte con il primo brano della loro scaletta, “Preludio” di Bacalov, e non poteva esserci inizio migliore, poi arriva “Variazione (To Plinius)” dove voliamo con queste atmosfere 70´s , per proseguire con “Animale senza respiro”, adesso è il turno di “Mirror Train” dell´album “L´UOMO”, poi assistiamo ad una bella sorpresa sul palco: Gianni Leone che ci delizia con “Introduzione” da Ys per primo; poi arriva ” Everybody´s Gonna See You Die” dove spicca Capobianco con i suoi riff di chitarra e Lino Vairetti all´armonica; proseguiamo chiudendo gli occhi all´arrivo di “Un Vecchio Cieco”, segue “Vado verso una Meta”, un classico che non può mancare, così come “L´Uomo” il pubblico è in fermento, Osanna sono una garanzia!, finiscono la loro scaletta con “Oro Caldo+Fuje a Chistu Paese” dell´album “PROG FAMILY” non poteva esserci finale migliore, semplicemente geniali. Grazie Osanna !!

5° BAND: The Trip
Foto 8 e 9 – British band arrivata in Italia alla fine de gli anni 60´s, la loro prima line-up era cos´ composta: Ritchie Blackmore, Billy Gray, Arvid Wegg Andersen e Ian Broad che poi verrà sostituito da Pino Sinnone, alle tastiere fa il suo ingreso Joe Vescovi, con la nuova line-up la band pubblica “The Trip”, primo album omonimo nel ´70, nel ´71 arriva il secondo meraviglioso album ” ´Caronte”, un capolavoro del prog italiano, poi “Atlantide” nel ´72 con Furio Chirico alla batteria e “Time of Chance”, il loro ultimo lavoro. Sul palco del Festival salgono con Joe Vescovi alle tastiere, Furio Chirico alla batteria e con loro Fabri Kiareli (chitarra e voce) e Angelo Perini al basso.

Ascoltiamo “Caronte” brano caratterizzato dalle tastiere e hammond che Vescovi esegue in modo eccellente, arriva “Two Brothers” con un bel inizio di basso di Perini per poi passare alla parte cantata grintosamente e arricchita dai grandi riff di chitarra di Kiarelli; con un inizio cupo e misterioso arriva il favoloso blues in 3/4 di “L´ultima Ora e Ode a J. Hendrix” ove spiccano le esecuzioni di gran classe di Vescovi, Kiareli, Chirico e Perini, per tutti noi questo è il momento più intenso della loro performance.

Arriva infine “Ora X”, dal loro terzo lavoro, dove sentiamo Chirico in grandissima forma, che lascia a bocca aperta tutti dopo il suo assolo. Ottimo concerto e grande alchimia fra tutti i componenti della band.

6° BAND: Banco
Foto 1 e 10 – Arriva l´ultima band della serata, Il Banco del Mutuo Soccorso, direi la ciliegina sulla torta. La band nasce a Roma nel ´68 , per ciò una dei gruppi più longevi del panorama prog che quest´anno celebra il quarantennale. Esordiscono al Festival di Caracalla del ´71, il loro primo album omonimo è un “cult” per noi appasionati e collezionisti, parlo del famosissimo “Salvadanaio” che contiene una linguetta da tirare fuori dalla fessura del salvadanaio.

Sul palco vediamo il geniale Vittorio Nocenzi (tastiere e musica) e Francesco di Giacomo (voce e testi poetici), con loro: Alessandro Papotto (fiati e cori), Filippo Marcheggiani(chitarra), Tiziano Ricci (basso) e Maurizio Masi (batteria).

Il primo brano con cui attaccano è “Intro”/ “Nudo” dall´omonimo disco, ottimo inizio per riscaldare la serata, poi tutti a cantare la conosciutissima ” Lontano da” per arrivare agli immmancabili “R.I.P” e “Canto Nomade per un Prigionero Politico”, il live va avanti con un Francesco di Giacomo informissima vocalmente, ci sorprendiamo quando chiama sul palco Rodolfo Maltese, tutti noi applaudiamo in piedi per questo grande uomo e musicista e siamo contenti di vederlo suonare come ai vecchi tempi.

Si continua con la loro esibizione di altissimo livello tecnico, da parte di tutti e noi ci godiamo questi momenti immensi e ricchi di passsagi e di belle strutture armoniche da parte di Nocenzi. Poi arriva il momento de “L´evoluzione”, “La conquista della Posizione Eretta”, “Cento Mani e Cento Occhi”, “750,000 Anni fa… l´Amore” (poesia pura), “Il Ragno” e “Moby Dick” e per il bis: “Traccia” e ” Non mi Rompete”, si inizia a sentire un leggero frescolino serale, e senza accorgersene giungiamo al termine di questo meraviglioso e immenso live che ci rimarrà sempre nel cuore.

Fonte: Mi Rock (testo & foto)

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